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Il quadro d’insieme, rappresenta un’astratta costellazione di icone, proposta anche nella forma di un breviarium poetico-visivo: conciso trattato virtuale dedicato all’evocazione dei temi propedeutici all’atto della progettazione. I simboli compongono un immaginario che ci riporta – e non solo consapevolmente – all’allegoria e alla metafora. Ironico gioco della memoria teso ad orientare lo sguardo dell’osservatore oltre l’orizzonte della sua già evidente complessità. L’attenzione è rivolta verso la misura, misterioso equilibrio perseguibile attraverso un percorso concettuale che affronta la proporzione, dimensione di cui l’uomo è protagonista, oppure le immagini di un percorso architettonico in cui egli può continuamente smarrirsi o riconoscersi nelle icone della propria storia.
David Palterer nasce in Israele nel 1949, e si laurea in architettura a Firenze dove tuttora vive e lavora.
Professore di Progettazione architettonica alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, sede di Mantova e di Disegno Industriale per il prodotto d’arredo alla Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze.
Accademico Corrispondente all'Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze.
Artista dalla personalità eclettica, si occupa di progetti che spaziano dalla scala territoriale a quella urbana, con particolare attenzione alla fruibilità e alla caratterizzazione come "luogo" riconoscibile, sino al progetto per interni per il quale sviluppa componenti d'arredo con le più importanti industrie del settore.
Tra i suoi progetti: il restauro e l'ampliamento del Teatro Niccolini di San Casciano (FI), il restauro del Teatro Manzoni nel Comune di Calenzano (FI), gli spazi comuni per una catena di centri commerciali in Italia e all’estero (tutt’ora in corso), il nuovo Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore di Firenze (1999) menzionato al concorso “Marble Architectural Awards Italy 2000” organizzato dall’Internazionale Marmi e Macchine Carrara S.p.A. nel marzo 2000, sede istituzionale e museale della Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa in Palazzo Giuli Rosselmini a Pisa, (2001), il progetto illuminotecnico dell'Enoteca Nazionale Pinchiorri di Firenze, la collocazione del monumento di Ilaria del Carretto (2003), il recupero dell’ex cinema Apollo di Firenze (2004).
La sua ricerca sul design si differenzia in due ben distinti momenti: una sperimentazione metodologica e formale sull’oggetto a “reazione poetica”, applicata successivamente ad esperienze come “Riflessioni”, e ad una serie di "pezzi unici", ed il rapporto con importanti aziende, sia nella produzione industriale che in quella d'avanguardia.
Alcuni di questi oggetti fanno parte delle collezioni permanenti di importanti gallerie e musei.
Nel 1996 il suo progetto per Arzberg "Flying Object" ha ricevuto il "red point for high design quality" al concorso "Design Innovations 1996", Design Centre of North Rhine Westfalia.