Hai dimenticato username o password? Clicca sulla tua area: Visitatori - Giornalisti
Archivio convegni
Archivio mostre
Convegni e Seminari 2011 Nuove architetture, architetti di paesi emergenti
Martedì 20 Settembre ore 14,00
Galleria dell'Architettura - Galleria 25/26
Un viaggio attraverso le soluzioni adottate in architettura perseguendo il fine della sostenibilità. Punto di incontro fra gli architetti invitati è la ricerca per uno sviluppo sostenibile dando vita ad un approccio innovativo ed ecologico. Ognuno da un punto di vista personale che tiene conto delle tradizioni nel costruire e nell’abitare proprie dei paesi da cui provengono.
Nota biografica L'architetto Bijoy Jain ha studiato e lavorato negli Stati Uniti e in Europa prima di tornare alla sua nativa India per aprire Studio Mumbai. Al suo arrivo, fu colpito da come l'architettura indiana si era occidentalizzata, perdendo le sue origini nel processo. Jain non mette in discussione la professionalità di costruzione, ma riflette invece sul fatto che i progetti sono semplicemente copie di architettura occidentale. E 'stato così portato a creare uno studio dove muratori, falegnami, scalpellini e altri artigiani non sono tenuti ad eseguire, ma sono invece considerati come consulenti in ogni passo del cammino. Ciò consente una riscoperta della loro tradizione e l'uso sostenibile delle risorse locali in una via ben collaudata. Bijoy Jain incarna su di sé l’unione della cultura occidentale con quella indigena indiana. Dopo aver aperto il suo studio a Mumbai, ha sviluppato diversi progetti d’architettura che potessero offrire una risposta alle problematiche nate in India a seguito della globalizzazione, dove la crescita economica incontrollata spesso ha sacrificato senza scrupolo le risorse del paese. Contro questo caro tributo si è scontrato l’architetto promuovendo architetture, come il progetto Palmyra House nei pressi di Mumbai, attente alle condizioni climatiche, rispettose del genius loci, sostenibili nella scelta dei materiali e in equilibrio con la natura circostante E’ stato premiato nella terza edizione del GLOBAL AWARD FOR SUBSTAINABLE ARCHITECTURE 2009. E’stato presente alla passata edizione della Biennale di Architettura di Venezia con la Mostra WorkPlace, ad opera del suo Mumbai studio.
Nota biografica 1998, Master in Architettura presso Harvard University, Graduate School of Design 1996, Master in Architettura e Urban Design presso Tsinghua University, School of Architecture 1993, Laurea in Architettura presso Tsinghua University, School of Architecture. Ha fondato nel 2001 lo studio Standard Architecture, i cui progetti principali includono la realizzazione dell’Urban Backyard e la Wuyi Primary School Auditorium a Beijing, il Wuhan CRland French-Chinese Art Center, Qingcheng Mountain Teahouse a Chengdu, il Dongbianmen Ming Dynasty Relics Park sempre a Beijing e il Yaluntzangpu Boat Terminal in Tibet.
Nota biografica Riccardo Vannucci, architetto, vive e lavora a Roma. Dopo una lunga esperienza di free-lance a cavallo tra design, ingegneria e management in Italia, Medio Oriente e Africa, ha costituito nel 2006 FAREstudio. Il primo prodotto concreto di FAREstudio è stato il CBF, Centre pour le Bien-être des Femmes et la prévention des mutilations génitales féminines, che, completato a Ouagadougou in Burkina Faso nel 2008, ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali, inclusa la selezione tra i diciannove finalisti dell’Aga Khan Award 2010.
Nota biografica EMILIO CARAVATTI (Monza 1965) Attraverso esperienze di progettazione e di ricerca in Italia ed all’estero scopre la passione per il fare architettura e dopo la laurea al Politecnico di Milano apre il proprio studio a Monza nel 1994 dove tuttora opera in collaborazione con il fratello Matteo Caravatti (Desio 1971). L'attività dello studio si confronta in prevalenza con progetti di residenza e temi di carattere pubblico attraverso incarichi sia in Italia che all’estero; tra gli altri si segnalano l’ampliamento e ristrutturazione del palazzo municipale e biblioteca civica ad Olgiate Molgora (LC) (2005), la biblioteca di quartiere a Katì Kokò (Repubblica del Mali 2004) ed il centro scolastico a Bobodioulasso (Burkina Faso 2003). Le tematiche di progettazione dello studio coniugano l'attività professionale con un preciso impegno sociale ed una particolare attenzione al carattere pubblico e di comunità delle realizzazioni. Numerosi i progetti relativi ad edifici pubblici come testimoniato anche dai riconoscimenti all’opera in concorsi internazionali e nazionali; primo premio per il centro civico Municipio e biblioteca comunale di S.Giorgio su Legnano MI (2001), per il centro sportivo integrato di Pizzighettone CR (2004) nel concorso internazionale per la nuova Cattedrale di Bamako nella Repubblica del Mali (2004).per il nuovo Palazzo del Cinema di Venezia (2005), e per un edificio polifunzionale a Grosio SO (2011). Nel 2006 fonda AFRICABOUGOU Associazione Onlus per approfondire e sviluppare progetti di collaborazione con le popolazioni locali in Africa occidentale attraverso la realizzazione di infrastrutture pubbliche nel campo della scolarizzazione e della sanità in villaggi della savana (Premio speciale della giuria al Brick AWARD 2010 a Vienna), tra cui ricordiamo la scuola comunitaria a N’tyeani (Menzione premio ARCHES 2006) ed il dispensario medico nel villaggio di N’golofalà (finalista Medaglia d’oro dell’architettura italiana 2009), Emilio Caravatti è professore a contratto presso il Politecnico di Milano in corsi di progettazione architettonica e nel periodo 2007-2009 per un corso di progettazione in aree di marginalità. Tra i lavori in corso si segnalano: il Centro di riabilitazione fisica a Katì e la scuola comunitaria nel villaggio di Fansirà Corò nella Repubblica del Mali; un intervento residenziale a Zalau (ROMANIA). In Italia, a seguito del risultato in una competizione internazionale, l’incarico per il progetto del nuovo Campus della cultura a Vercelli (Biblioteca Universitaria e nuova Aula Magna, Biblioteca civica con torre libraria e spazi pubblici per la città) e il nuovo Edificio Polifunzionale con palestra a Grosio (SO).
Architetto e Docente di Storia dell'Architettura Politecnico di Milano
Nota biografica Fulvio Irace è Professore Ordinario di “Storia dell’Architettura” presso il Politecnico di Milano dove occupa la cattedra di Storia dell’Architettura Contemporanea presso la Facoltà di Architettura Civile e la Facoltà di Design, Visiting Professor presso l’Accademia di Architettura di Mendrisio, membro del Collegio dei Docenti del corso di Dottorato in “Storia dell’Architettura e dell’Urbanistica” del Politecnico di Torino. Fa parte del Comitato Scientifico della Fondazione Vico Magistretti ed è nel board of trustees della Fondazione Piano. Nel 2008-2009 è stato membro della giuria del Mies Van Der Rohe European Prize. Dal 2005 al 2009 è stato membro del Comitato Scientifico della Triennale di Milano e curatore del settore Architettura e Territorio. Tra i fondatori dell’associazione nazionale AAI ( Archivi di Architettura Italia) è tra i promotori della sezione “Architettura e Design” del CASVA ( Centro Alti Studi e Valorizzazione delle Arti) del Comune di Milano. Redattore per l’architettura di “Domus” e “Abitare”, ha collaborato con le principali riviste di settore nazionali e internazionali, ricevendo nel 2005 il premio Inarch Bruno Zevi alla critica d’architettura. Dal 1986 è opinionista d’architettura per il supplemento domenicale de “Il Sole 24 Ore”. Attento alle problematiche storiografiche dell'architettura italiana tra le due guerre, cui ha dedicato l'impegno di diverse mostre e libri, in tempi più recenti, il suo studio si è concentrato sull’architettura italiana contemporanea e sulla figura di Renzo Piano, oggetto di numerose monografie e di un’importante mostra alla Triennale di Milano. Nel campo della critica e della metodologia storica è autore di: “Dimenticare Vitruvio”, 2001 e 2008; “Le città visibili: Renzo Piano” 2006; “Divina Proporzione”, 2007; “Gio Ponti.”, 2009. Numerose le mostre di architettura da lui curate.