Paolo Portoghesi
Architetto
Nota biografica
Da quando, giovanissimo, ha scoperto la sua vocazione di architetto, Paolo Portoghesi ha speso il suo tempo a leggere, a viaggiare, a scrivere, a progettare, ad ascoltare musica, a insegnare, con l’obiettivo di dimostrare che aveva ragione Gustav Mahler quando affermava che: “la tradizione è conservare il fuoco, non adorare le ceneri”. Quasi tutte le regioni italiane ospitano dei suoi edifici, dalla grande Moschea di Roma, al teatro di Catanzaro, al parco urbano di Abano, alla Piazza di Poggioreale, al Quartiere Latino di Treviso, alla torre della Città della Speranza a Padova, alle chiese di Salerno, di Terni, di Vicenza, di Calcata, di Castellaneta. Fuori d’Italia ha progettato la reggia di Re Hussein di Giordania, la “Torre del Respiro” a Shanghai e il quartiere turistico “Mar Azul” in Argentina ed ha realizzato la Grande Moschea di Strasburgo, un’unità residenziale a Berlino, una piazza a Pirmasens e un centro culturale a Khartoum.
Insieme a Bruno Zevi ha pubblicato nel 1964 una grande monografia sulla architettura di Michelangelo. Alcuni dei suoi libri - come “Roma Barocca”, “Dopo l’architettura Moderna” e la monografia su Borromini - sono diventati dei classici e le sue indagini hanno affrontato temi storici e teorici di grande vastità come quello del rapporto tra “Architettura e Natura”, titolo di un suo libro del 1999.
La sua carriera accademica è iniziata nel 1962, insegnando Letteratura italiana nella facoltà di Architettura di Valle Giulia. Nel 1968 è diventato preside della facoltà di Architettura del Politecnico di Milano e nel 1975 è tornato a Roma dove insegna ancora alla Sapienza una materia da lui coniata: la Geoarchitettura, che vorrebbe convincere gli architetti a rispettare la natura e praticare la “decrescita felice”. A Venezia ha inaugurato nel 1980 la sezione Architettura della Biennale con la “Via Novissima” una strada virtuale trasferita poi a Parigi e a San Francisco; dal 1984 al 1993 è stato presidente della Biennale.
Ha ricevuto diversi premi e lauree honoris causa, è ufficiale della Legion d’Onore, membro di numerose accademie e attualmente presidente della Accademia Nazionale di San Luca.
Vive da parecchi anni nel borgo di Calcata con sua moglie Giovanna, preziosa collaboratrice in ogni campo della sua attività.
Da quando, giovanissimo, ha scoperto la sua vocazione di architetto, Paolo Portoghesi ha speso il suo tempo a leggere, a viaggiare, a scrivere, a progettare, ad ascoltare musica, a insegnare, con l’obiettivo di dimostrare che aveva ragione Gustav Mahler quando affermava che: “la tradizione è conservare il fuoco, non adorare le ceneri”. Quasi tutte le regioni italiane ospitano dei suoi edifici, dalla grande Moschea di Roma, al teatro di Catanzaro, al parco urbano di Abano, alla Piazza di Poggioreale, al Quartiere Latino di Treviso, alla torre della Città della Speranza a Padova, alle chiese di Salerno, di Terni, di Vicenza, di Calcata, di Castellaneta. Fuori d’Italia ha progettato la reggia di Re Hussein di Giordania, la “Torre del Respiro” a Shanghai e il quartiere turistico “Mar Azul” in Argentina ed ha realizzato la Grande Moschea di Strasburgo, un’unità residenziale a Berlino, una piazza a Pirmasens e un centro culturale a Khartoum.
Insieme a Bruno Zevi ha pubblicato nel 1964 una grande monografia sulla architettura di Michelangelo. Alcuni dei suoi libri - come “Roma Barocca”, “Dopo l’architettura Moderna” e la monografia su Borromini - sono diventati dei classici e le sue indagini hanno affrontato temi storici e teorici di grande vastità come quello del rapporto tra “Architettura e Natura”, titolo di un suo libro del 1999.
La sua carriera accademica è iniziata nel 1962, insegnando Letteratura italiana nella facoltà di Architettura di Valle Giulia. Nel 1968 è diventato preside della facoltà di Architettura del Politecnico di Milano e nel 1975 è tornato a Roma dove insegna ancora alla Sapienza una materia da lui coniata: la Geoarchitettura, che vorrebbe convincere gli architetti a rispettare la natura e praticare la “decrescita felice”. A Venezia ha inaugurato nel 1980 la sezione Architettura della Biennale con la “Via Novissima” una strada virtuale trasferita poi a Parigi e a San Francisco; dal 1984 al 1993 è stato presidente della Biennale.
Ha ricevuto diversi premi e lauree honoris causa, è ufficiale della Legion d’Onore, membro di numerose accademie e attualmente presidente della Accademia Nazionale di San Luca.
Vive da parecchi anni nel borgo di Calcata con sua moglie Giovanna, preziosa collaboratrice in ogni campo della sua attività.
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