Patrizia Catalano
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Patrizia Catalano dialoga con Alfonso Femia
Nell’infinita letteratura che viaggia su Istagram si legge che un tredicenne indiano, arrivato a conoscenza dell’enorme quantità di acqua che viene usata per la produzione della tela di jeans ha deciso di prendere le sue braghe vecchie di scucirle per poi confezionare un sacco a pelo in tela da regalare ai senza tetto. Il tam tam tra familiari e amici ha fatto sì che lo slancio di indignazione e generosità del ragazzino facesse nascere una start up che fornisce sacchi in jeans ai poveri che dormono per strada che in India sono moltissimi (ma che purtroppo stanno aumentando anche qui. L’acqua è un bene che dovrebbe essere un diritto di tutti ma che come ben sappiamo va spesso sprecata a favore del benessere di una ridotta popolazione e scarseggia in moltissimi paesi del globo.
“La città buona: per un architettura responsabile e generosa”, è il titolo del Cafè della Stampa di interni per Cersaie 2024 che ha come protagonista Alfonso Femia, architetto Founder di Atelier(s) Alfonso Femia AF517 con sede a Genova, Milano e Parigi, che sta dedicando all’acqua alle architetture delle città mediterranee buona parte del suo lavoro progettuale e filosofico. Nell’’incontro si evidenzia come una consapevolezza collettiva del valore di questo bene supremo, l’acqua, puó portare a rivedere i nostri valori (anche quelli che crediamo irrinunciabili) a immaginare nuovi spazi e progetti per una città a misura di tutti.