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Convegni e Seminari 2018
Mario Botta, Guido Canali

Giovedì 27 Settembre ore 16,00
Galleria dell'Architettura - Gall. 21/22


Registrazioni chiuse

Si segnala che l’evento è a numero chiuso. Per motivi di sicurezza, una volta raggiunta la capienza massima prevista per le suddette sale, l'accesso alla sala sarà chiuso e non sarà più possibile entrare

Due maestri dell’architettura in dialogo: Mario Botta e Guido Canali, moderati da Fulvio Irace, si confronteranno sul tema del progetto architettonico.

Relatori

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Mario Botta

Architetto

Nota biografica
Nato il 1 aprile 1943 a Mendrisio, Ticino. Dopo un periodo d’apprendistato a Lugano, frequenta il liceo artistico di Milano e prosegue i suoi studi all'Istituto Universitario d'Architettura di Venezia, dove si laurea nel 1969 con i relatori Carlo Scarpa e Giuseppe Mazzariol. Durante il periodo trascorso a Venezia, ha occasione di incontrare e lavorare per Le Corbusier e Louis I. Kahn.
Rientrato in Ticino, nel 1970, apre il suo primo studio a Lugano, città nella quale resterà quarant’anni, fino al 2011, anno del trasferimento definitivo a Mendrisio.
Dall’inizio della carriera ha sempre affiancato l’attività progettuale a un impegno didattico e divulgativo con conferenze, seminari e corsi presso scuole d'architettura in Europa, in Asia, negli Stati Uniti e in America Latina.
Nel 1996, nell’ambito della creazione dell’Università della Svizzera italiana, si impegna come ideatore dell’Accademia di architettura a Mendrisio, dove ha insegnato fino al 2018, ricevendo nel 2019 il titolo di Professore Emerito.
Il suo lavoro è stato premiato con importanti riconoscimenti internazionali e numerose sono le mostre dedicate alla sua ricerca. Dalle case unifamiliari in Canton Ticino il suo lavoro ha abbracciato tutte le tipologie edilizie: scuole, banche, edifici amministrativi, biblioteche, musei ed edifici del sacro.
Tra le sue opere si possono ricordare: la galleria d’arte Watari-um a Tokyo, il MoMA Museum of Modern Art a San Francisco; la cattedrale della resurrezione a Evry; il museo Tinguely a Basilea; la sinagoga Cymbalista e centro dell’eredità ebraica a Tel Aviv; la biblioteca municipale a Dortmund; il centro Dürrenmatt a Neuchâtel; il museo MART di Trento e Rovereto; la torre Kyobo e il museo Leeum a Seoul; gli edifici amministrativi della Tata Consultancy Services a Nuova Delhi e Hyderabad; la chiesa Papa Giovanni XXIII a Seriate; la ristrutturazione del Teatro alla Scala di Milano e l’attuale progetto di ampliamento; la chiesa del Santo Volto di Torino; il centro benessere Tschuggen Berg Oase ad Arosa; il museo Bechtler a Charlotte; la sede Campari e residenze a Sesto San Giovanni; la riqualificazione urbana dell’area ex Appiani a Treviso; l’hotel Twelve at Hengshan a Shanghai; la cappella Granato nella Zillertal, in Austria; la biblioteca e il museo per il Campus della Tsinghua University a Pechino, la struttura ricettiva Fiore di Pietra sul Monte Generoso, il Teatro dell’architettura di Mendrisio, le terme Fortyseven° a Baden, la basilica di Nostra Signora del Rosario a Namyang.


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Guido Canali

Architetto

Nota biografica

Guido Canali, già professore di Composizione Architettonica all’Istituto di Architettura di Venezia ed a Ferrara. Accademico di San Luca e delle Belle Arti a Parma. Ha fondato e presiede la Canali associati.
Per anni si è impegnato a restituire, attraverso un’attenta opera di restauro e di progettazione, alcuni straordinari complessi storici, tra cui il Palazzo della Pilotta (ampliamento della Galleria Nazionale, recupero delle Stalle seicentesche di piano terra e del Cortile del Guazzatoio, in vari stralci, dal 1970 al presente).
Esemplare anche il progetto di restauro e riuso dell’antico complesso ospedaliero di Santa Maria della Scala a Siena, in corso di trasformazione dalla metà degli anni 90 in centro museale e congressuale (concorso internazionale ad inviti).
Sul versante del riuso in corso, tra l’altro, la riconversione del quartiere ex Manifattura Tabacchi di Milano in complesso culturale (scuola sperimentale di Cinema e Archivi Storici), residenziale (millecinquecento abitanti), commerciale; l’ex caserma Ottaviani a Brescia da trasformare in quartiere residenziale.
Ancora in campo museale e del restauro da poco completati: il Museo dell’Opera del Duomo entro Palazzo Reale, a Milano, ed in progress un nuovo museo ipogeo sotto la navata del Duomo stesso; il Museo delle Statue-Stele nel Castello del Piagnaro a Pontremoli.
Altrettanto significative sul piano dell’interpretazione dello spazio abitativo le sue multiformi prove per i tanti complessi residenziali sul tema della “casa padana” (a Parma, Reggio Emilia, Sassuolo, Noceto, ecc.).
I luoghi di lavoro (stabilimenti industriali, artigianali, uffici), dove le condizioni ambientali lo consentono, sono fasciati dal verde, come case coloniche nella campagna (Smeg a Guastalla, Pinko a Fidenza, Gran Sasso in provincia di Teramo). Ma sempre sono costruiti attorno a giardini interni, sorta di patii luminosi, che anche rimandano agli archetipi della casa romana (uffici e stabilimento Prada a Montevarchi (Arezzo), e a Montegranaro (Ascoli Piceno), e sempre per Prada il polo industriale a Valvigna di Arezzo.
L’importante ristrutturazione di un intero isolato ottocentesco, nel cuore di Monaco di Baviera (1987-92), ha consentito l’allestimento della nuova sede centrale della Hypo-Vereinsbank, poi Unicredit a seguito di Concorso internazionale ad inviti (in collaborazione con G. Botti)..
Da poco ultimato un quartiere di millequattrocento abitanti nella zona del Portello, a Milano (anche esposto alla Biennale 2010) e vari altri progetti in Emilia per uffici, abitazioni e commercio.
Mostre personali in Italia e all’estero: varie Biennali di Venezia, Padova, Monaco, Meinz, varie alla Triennale di Milano, ecc.
Numerosi i riconoscimenti, tra i quali: Premi Inarch 1989/1990, 1991/92, Constructa Preis Hannover ’92, alla carriera Fritz Schumacher Preis 2004, Compasso D’oro 2004, menzione d’onore alla medaglia d’oro dell’architettura italiana (Triennale di Milano) per il 2003, per il 2006 e per il 2009. Premio per la “migliore architettura degli ultimi cinque anni”, assegnato nel 2007 da ANCE-INARCH, Premio Dedalo-Minosse assegnato da Ala-Assoarchitetti per l’edizione 2007/2008, Brick Award 2008, medaglia d’oro S. Ilario Parma, 2008, Piranesi Prix de Rome per il restauro, alla carriera 2011, premio IN/ARCH-ANCE 2014 alla carriera (“ad uno dei principali protagonisti della cultura architettonica italiana degli ultimi cinquant’anni”), Premio Brand & Landscape Award Triennale Milano, 2016, 1° Premio Architettura Toscana, 2017; Architects meet in Selinunte, 8a Edizione, Premio Speciale Selinunte 2018.


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Moderatore Fulvio Irace Leggi
Moderatore

Fulvio Irace

Architetto e Docente di Storia dell'Architettura Politecnico di Milano
Nota biografica
Fulvio Irace è Professore Ordinario di “Storia dell’Architettura” presso il Politecnico di Milano dove occupa la cattedra di Storia dell’Architettura Contemporanea presso la Facoltà di Architettura Civile e la Facoltà di Design, Visiting Professor presso l’Accademia di Architettura di Mendrisio, membro del Collegio dei Docenti del corso di Dottorato in “Storia dell’Architettura e dell’Urbanistica” del Politecnico di Torino.
Fa parte del Comitato Scientifico della Fondazione Vico Magistretti ed è nel board of trustees della Fondazione Piano.
Nel 2008-2009 è stato membro della giuria del Mies Van Der Rohe European Prize.
Dal 2005 al 2009 è stato membro del Comitato Scientifico della Triennale di Milano e curatore del settore Architettura e Territorio.
Tra i fondatori dell’associazione nazionale AAI ( Archivi di Architettura Italia) è tra i promotori della sezione “Architettura e Design” del CASVA ( Centro Alti Studi e Valorizzazione delle Arti) del Comune di Milano.
Redattore per l’architettura di “Domus” e “Abitare”, ha collaborato con le principali riviste di settore nazionali e internazionali, ricevendo nel 2005 il premio Inarch Bruno Zevi alla critica d’architettura. Dal 1986 è opinionista d’architettura per il supplemento domenicale de “Il Sole 24 Ore”.
Attento alle problematiche storiografiche dell'architettura italiana tra le due guerre, cui ha dedicato l'impegno di diverse mostre e libri, in tempi più recenti, il suo studio si è concentrato sull’architettura italiana contemporanea e sulla figura di Renzo Piano, oggetto di numerose monografie e di un’importante mostra alla Triennale di Milano.
Nel campo della critica e della metodologia storica è autore di: “Dimenticare Vitruvio”, 2001 e 2008; “Le città visibili: Renzo Piano” 2006; “Divina Proporzione”, 2007; “Gio Ponti.”, 2009.
Numerose le mostre di architettura da lui curate.

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Crediti formativi

la partecipazione a questa conferenza dà diritto a 2 cfp
in collaborazione con ProviaggiArchitettura

Video del Convegno